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Riccardo A. Andreoli
BLOG
Round the World 2007-2
In questa parte del blog siamo a Vanuatu
Vanuatu
Vanuatu - 21-22 luglio 2007 - Port Vila
Arriviamo a Port Vila con piogge insistenti e da allora piogge serie ogni notte.
Alcuni giorni per sentire ancora il polso della nazione prima di cercare i miei amici per pescare.
Ci sono alcuni posti interessanti in cui vorrei immergermi, primo fra tutti il FAD (Fishing Aggregation Device) proprio fuori dal porto di Port Vila. E, naturalmente, una secca fantastica a nord di Efate in cui non ero riuscito ad immergermi l'ultima volta che ero stato qui.
Vanuatu - 23-24 luglio 2007 - Port Vila
Ancora pioggia, pioggia, temporali e pioggia.
L'ultimo giorno speranzosamente anche sole e arcobaleni.
Con qualche pigro acquisto di frutta meravigliosa al Market.
Passion fruit, mango e deliziose piccole banane. Quasi dall'orto dietro casa.
Vanuatu - 25-26 luglio 2007 - Port Vila
Aspettando di immergermi e aspettando altrui organizzazione, un po' di turismo intorno ad Efate. Col sole! Finalmente.
Il più profondo post Office del mondo!
Vanuatu - 27 - 28 luglio 2007 - Port Vila
Sto ANCORA aspettando di immergermi.
Per fortuna Efate è un meraviglioso scrigno del tesoro di panorami e immagini. Come queste delle Mele Cascades.
O altrove, quasi ovunque in giro per l'isola...
Vanuatu - 29 - 30 luglio 2007 - Port Vila
Una vaga speranza nel futuro... Ma il tempo mi si sta sbriciolando sotto i piedi e già si avvicina il momento in cui dovremo lasciare Vanuatu.
Nel frattempo abbiamo avuto qui il ventisettesimo Giorno dell'Indipendenza. Una grande parata, con la banda militare tutta in rosso. E, naturalmente, una grande folla presente.
E ancora esplorazioni al public Market...
Dove, se vuoi, ti cuciono al volo la camicia su misura.
Vanuatu - 2-5 agosto 2007 - Mistery Island
Io conosco un posto nel Mondo dove wahoo giganti (Acanthocybium solandri) vagabondano per il loro reame blu. È un regno ben difeso, ha squali grigi (Carcharhinus amblyrhynchos) come soldati e grandi squali pinne bianche (Carcharhinus albimarginatus) come possenti cavalieri.
Là, in quelle acque limpide che sembrano senza fondo, la superficie costantemente agitata da venti forti e onde potenti, talora possono incontrare un pazzo, solitario subacqueo. E talora, nella loro circospetta condotta, possono mostrare una minuscola porzione di curiosità, forse un poco più di quanto sarebbe raccomandabile.
Ne ho preso solo uno ma è uno davvero bello e che è valso il lungo viaggio. In acqua, dietro ad uno schermo di squali, ne ho visti di più grandi. I pescatori locali con lenza a mano ogni tanto catturano qualche vecchio mostro di settanta-ottanta chili. Lo so perché me l’hanno detto loro. Così ritornerò di sicuro in quel villaggio, con i miei nuovi amici, per tentare ancora di catturare il re o la regina dei wahoo, profondi nel loro reame blu.
Ho solo fotografie ed un peso presunto per il mio wahoo, perché il posto è così lontano che l’unica bilancia in tutti i rari villaggi, di tutta l’isola, è all’aeroporto. Il che avrebbe voluto dire mezz’ora di marcia nella giungla, e poi mezz’ora ancora per il villaggio, il pesce legato con corde di fronde di palma a un lungo palo di bambù, con due uomini a faticare sotto il peso. Non un cosa carina da chiedere, solo per una curiosità. Così ho preso misure precise e ho usato una formula matematica per conoscere (beh, scientificamente indovinare) il peso approssimato del pesce, conoscendone la specie e la lunghezza.
Così il peso teorico dovrebbe essere 45 chili. Quello reale è sconosciuto. Potrebbe essere di meno. O di più...
Doppio volo con aeroplanini sempre più minuscoli. Partito l'aereo, l'isola ripiomba indietro nel tempo.
Le canoe scavate a mano, il villaggio intero che gode del mio pesce, diviso fra tutti.
Vanuatu - 2-5 agosto 2007 - Scott Rock
Di rimbalzo a Port Vila, pazza spedizione a Scott Rock, in un lontano reef solitario, in mezzo all'oceano ad est di Efate. Nulla fuor d'acqua, il tetto a sette metri. Anche il trovarlo si era rivelato difficile.
In acqua una corrente così micidiale che ero appena appena in grado di restare sul punto, acqua sporca di massimo quindici metri di visibilità. Quasi nulla da vedere, due aghi di roccia che emergono dal buio. Appena più in là, il fondo dell'oceano è già un centinaio di metri, laggiù. Ah, dimenticavo gli squali. Tanti squali.
Pinneggiando come un matto, avevo mirato ad un tonno a denti di cane di media stazza, 30-35 chili, avevo sparato e l'avevo preso, anche con un buon tiro. Non era un colpo definitivo così, mentre riemergevo, avevo cercato di tirarmi dietro il tonno. Nemmeno per sogno, anche così piccoli sono già troppo potenti. Dalla superficie avevo immediatamente cominciato a tirare il sagolone, roba di pochi secondi. Era risalito, e va bene, solo che non era più un tonno. Nel tempo che ci aveva messo ad arrivare dove potevo vederlo bene era diventato una sfera di una ventina di squali affamati ed arrabbiati, tutti in pazza agitazione e tutti che divoravano il mio pesce. In trenta secondi il mio tonno era scomparso, solo una solitaria striscia di carne bianca sulla punta dell'arpione.
Secca di difficile individuazione, in assoluta solitudine in mezzo al Pacifico.
Vanuatu - 8 - 10 agosto 2007 - Efate
Gli ultimi giorni per assaporare i tropici prima di scendere in Nuova Zelanda. E l'inverno! Brrr.
Un lungo, lento giro intorno alla bella isola di Efate. Qui e lì piccoli villaggi, acque trasparenti di fiumicelli che gorgogliano nell'oceano, bambini fuori di scuola a piedi nudi, tutti che vogliono darti "i cinque" e sorridono da abbagliarti e felici se lo fai, guardandosi orgogliosamente intorno.
Arrivederci Vanuatu, spero di rivederti presto...
Prossima tappa, Nuova Zelanda!